Prendere decisioni finanziarie consapevoli significa saper bilanciare il potenziale di rendimento con il rischio. In un mondo sempre più complesso, conoscere i principi e gli indici per la valutazione del rischio è essenziale per costruire un portafoglio solido e sicuro. Vediamo insieme i principali concetti di rischio e gli indicatori per misurarlo, utili per proteggere il proprio futuro finanziario.
Tutti gli indici descritti in questa sezione possono essere visualizzati in modo più analitico sul documento Exel
Rischio d’Investimento: Sistematico e Specifico
Il rischio d’investimento è l’incertezza associata ai rendimenti attesi di un’attività o di un portafoglio. Questo rischio si può suddividere in due categorie principali:
- Rischio Sistematico (Systematic Risk): Questo è il rischio non eliminabile, connesso ai fattori che influenzano l’intero mercato, come variazioni dei tassi d’interesse, inflazione, e crisi geopolitiche. Non è possibile mitigare questo rischio tramite la diversificazione.
- Rischio Specifico (Unsystematic Risk): È legato a fattori peculiari di una singola azienda o settore, come la gestione aziendale o l’innovazione di un settore. Il rischio specifico può essere ridotto tramite diversificazione.
Indicatori Principali per la Valutazione del Rischio
Per quantificare il rischio di un investimento e comprenderne l’andamento, si utilizzano diversi indicatori statistici. Di seguito i principali:
1. Rendimento
Il rendimento misura la variazione del valore di un’attività in un determinato periodo di tempo. È un indicatore chiave per valutare la performance di un investimento.
2. Varianza e Deviazione Standard
La varianza è una misura della dispersione dei rendimenti attorno alla media. Essa rappresenta il livello di incertezza e volatilità associato a un investimento. La deviazione standard è la radice quadrata della varianza e offre una misura della volatilità di un titolo nello stesso ordine di grandezza dei rendimenti, risultando particolarmente utile per confrontare rischi e rendimenti.
- Deviazione Standard: Descrive la variabilità dei rendimenti. Maggiore è la deviazione standard, maggiore è il rischio dell’investimento.
- Varianza: Il quadrato della deviazione standard, utile per valutare la dispersione complessiva.
3. Covarianza
La covarianza misura la direzionalità della relazione tra due variabili, indicando se si muovono nella stessa direzione.
- se la covarianza > 0 stessa direzionalità
- se la covarianza < 0 diversa direzionalità
- se la covarianza = 0 non esiste relazione
4. Correlazione
La correlazione, invece, misura l’intensità di questa relazione su una scala da -1 a +1, dove:
- ρXY 1 indica una correlazione positiva perfetta,
- ρXY -1 una correlazione negativa perfetta,
- ρXY 0 assenza di correlazione.
Il grafico indica la correlazione a un time frame giornaliero analizzando circa un anno di periodo
5. Il coefficiente di determinazione r-quadro
Una volta ottenuta la correlazione (r), possiamo calcolare r2 (r-quadrato), semplicemente elevando r al quadrato.Il coefficiente di determinazione r-quadro sprime la variabilità nella variabile dipendente spiegata dalla variabile indipendente.
In parole più semplici, r2 rappresenta la variazione nei valori di y che può essere giustificata dalla variazione di x.
Facciamo un esempio:
Immagina di voler prevedere quanto un determinato investimento, come un fondo comune ( es: AMUNDI FTSE MIB ISIN FR0014002H76 , segua i movimenti del mercato. Supponiamo che tu prenda i dati storici dei rendimenti giornalieri su base annuo del tuo fondo e li confronti con quelli di un indice di riferimento, come l’indice italiano FTSE MIB.
Se il coefficiente r2 calcolato tra i rendimenti del fondo e quelli del FTSE MIB è pari a 0,96, significa che il 96% delle variazioni del rendimento del fondo può essere spiegato dai movimenti del FTSE MIB. Questo indica una forte correlazione con il mercato, suggerendo che il fondo è molto influenzato dall’andamento generale del mercato azionario italiano.
6. Il coefficiente Beta
Il Beta definisce la misura del rischio sistematico di un’attività finanziaria, ossia la tendenza del rendimento di un’attività finanziaria a variare, in conseguenza di variazioni di mercato, l’altra parte di rischio e di variabilità non dovuta al rischio sistematico è misurata dal rischio specifico. Queste due componenti vanno a definire il rischio totale di un’attività finanziaria
Il coefficiente beta è un indicatore di rischio che misura la sensibilità di un titolo (o di un portafoglio) rispetto ai movimenti del mercato di riferimento. Il beta ci dice se un titolo tende a essere più o meno volatile rispetto al mercato. È un valore utilizzato comunemente per valutare il rischio sistematico di un investimento, cioè il rischio che non può essere eliminato attraverso la diversificazione.
Il coefficiente beta ti aiuta a capire quanto un titolo sia influenzato dai movimenti del mercato. Un beta alto significa maggiore volatilità e rischio, mentre un beta basso indica che il titolo è più stabile.